Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Smart Jobs, il fratello più perfido del Jobs Act

Postato il 11 Gennaio 2016 | in Italia, Scenari Politico-Sociali | da

smartNegli uffici, quelli più alla moda, circola una parola, smart, che fa tanto figo. Se ti dicono che sei “smart” è un complimento, vuol dire che sei abile, veloce. Se a questo termine aggiungete la parola “working” il tutto diventa meno figo. Non c’è una traduzione esatta, comunque al ministero del Lavoro ne hanno trovata una, “lavoro agile”, un modo nuovo per rottamare il contratto nazionale di lavoro, chiodo fisso di Renzi Matteo. Proprio mentre Cgil, Cisl, Uil stanno mettendo a punto un nuovo sistema di relazioni industriali fondato sulla contrattazione a partire da quella nazionale, partecipazione e regole, il premier stringe i tempi per una nuova tappa che si aggiunge al Jobs act, il “lavoro agile” per colpire ancora i diritti dei lavoratori. Non bastava il televoro, il lavoro a casa, che andava comunque inquadrato in una tipologia contrattuale. Troppi vincoli per le aziende, obblighi e costi legati alla sicurezza. Il lavoro agile abolisce ogni vincolo. Per la sicurezza sarà sufficiente una informazione preventiva, poi te la devi cavare.

Non più orari di lavoro, stai a casa, hai un obiettivo da realizzare, il contratto non c’è più

Non ci sono più orari di lavoro, niente cartellini da timbrare, niente mensa, niente rimborso per mezzi di trasporto, niente affitto degli uffici. Il rapporto è diretto fra singolo lavoratore e azienda. Ti viene assegnato un obiettivo da realizzare in un tempo stabilito. Puoi lavorare qualche pomeriggio a settimana, tre ore al giorno, la mattina, la sera, la notte. Vedi tu, ma devi consegnarmi il lavoro nei tempi stabiliti, che ovviamente saranno sempre più stretti. A noi sembra di rivedere quell’omino, Charlot, sempre più preso dagli ingranaggi di una infernale macchina del lavoro. Pause? Affari tuoi. Al ministero di Poletti si sta lavorando alacremente per presentare il disegno di legge. Renzi Matteo prevede che il disegno di legge sia collegato alla legge di stabilità e presentato in Parlamento entro il 31 gennaio. Il testo dovrebbe andare al Consiglio dei ministri nella prossima settimana. I sindacati ne sanno qualcosa, sono stati consultati perlomeno dal Poletti? Ci mancherebbe altro.

Leggi tutto l’articolo di Alessandro Cardulli al seguente indirizzo:

http://www.controlacrisi.org/notizia/Lavoro/2016/1/9/46521-smart-jobs-il-fratello-piu-perfido-del-jobs-act/

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