December 25, 2024
Ancora una volta il popolo palestinese è sottoposto all’umiliazione di vedere i propri diritti disconosciuti, mentre lo Stato di Israele continua a non rispettare le risoluzioni dell’ONU che condannano l’occupazione dei territori e indicano nel ritiro nei confini del 1948 le condizioni per il ripristino del percorso di pace tra israeliani e palestinesi.
L’improvvida uscita di Trump, con il sostanziale riconoscimento di Gerusalemme capitale dello Stato di Israele, ha riacceso i fuochi della repressione contro la legittima indignazione e rabbia dei palestinesi di Gerusalemme est e di Gaza: l’arroganza israeliana, sostenuta dall’irresponsabilità dell’Amministrazione statunitense, si iscrive in uno scenario destabilizzato in cui i costi più pesanti sono pagati dalla popolazione, soprattutto da lavoratori e lavoratrici, che sono sottoposti/e a condizioni durissime, anche solo sul piano logistico della mobilità interna, e per quanto riguarda i livelli occupazionali e salariali.
Il popolo palestinese subisce da settant’anni un’aggressione militare, di occupazione territoriale, di genocidio culturale e demografico che non vede soluzione: qualsiasi tentativo di avvio di processo di pace è stato finora frustrato e l’uscita di Trump esprime la volontà di annientare la possibilità di creare uno stato palestinese e di facilitare la politica di Netanyahu tesa all’allargamento delle colonie e alla costituzione del Grande Israele.
La resistenza palestinese e la lotta contro l’occupazione israeliana sono la nostra lotta: le politiche di devastazione neoliberista, che ricade sui lavoratori, stanno colpendo drammaticamente la popolazione della Palestina. Come sempre, saremo al fianco della popolazione palestinese per la difesa dei diritti e sostenere la lotta di liberazione dal giogo colonialista di Israele degli USA sulla regione.
Per questo, la Confederazione Cobas di Pisa si schiera al fianco del popolo palestinese e sostiene la manifestazione di venerdì 15 davanti al Comune alle ore 17, aderendo e partecipando al Coordinamento di solidarietà al popolo palestinese.
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