Sui fatti di Calenzano
Postato il 16 Dicembre 2024 | in Sicurezza sul lavoro | da admin
Riportiamo la dichiarazione di Massimo De Santi fisico e attivista contro la guerra
Molti sostengono che davanti 2 morti, 3 dispersi e 9 feriti non si debba fare polemica. Mi permetto invece di fare polemica, mentre abbraccio i familiari delle vittime, perché le due cose non sono in contraddizione. Non ci troviamo infatti davanti ad un evento naturale, ad una fatalità, ma davanti ad una strage sul lavoro ampiamente annunciata. L’abbiamo ripetuto per anni, fino allo sfinimento, che quei giganteschi depositi di combustibile collocati quasi dentro i centri urbani erano e sono un oggettivo pericolo per i lavoratori e per la popolazione.
“Ce l’hai con ENI”, mi sono sentito dire spesso. A ben vedere sì, ce l’ho con ENI e ce l’ho anche con chi permette ad ENI di fare ciò che fa (norme ad hoc, permessi, deroghe) qui e nel resto del pianeta, essendo una delle aziende più inquinanti al mondo.
E se la “bomba” a Calenzano purtroppo è scoppiata, non dimentichiamo che ce n’è un’altra ancora pericolosamente innescata: la raffineria di Livorno.
Ma proprio su questo fatto di cronaca è opportuno leggere un “profetico” articolo di Medicina Democratica di ben 4 anni or sono
e per chiudere sull’inquinamento tra Pisa e Livorno
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