Un sistema è efficiente quando riesce a superare anche gli stress più intensi, il nostro sistema Sanitario Nazionale, già logorato da anni da malasanità, non ha retto all’impatto di una pandemia ed è andato completamente in crisi. In questi ultimi due anni, nonostante l’eroico impegno dei medici e degli operatori sanitari che si sono trovati in prima linea ad affrontare una tremenda epidemia, si sono accumulate nelle liste di attesa, circa 250 mila visite specialistiche, 300 mila prestazioni diagnostiche e 37 mila interventi chirurgici programmati in ricovero.
La Regione Toscana ha messo in atto un piano per recuperare e mettere in pari le liste di attesa ormai sature con lo stanziamento di 31 milioni e mezzo di euro, e con strategie di riorganizzazione del personale sanitario, ma si stima che circa un 25 percento dei pazienti in attesa si siano rivolti alle strutture private a pagamento, e una buona parte dello stanziamento della Regione è proprio destinato ad indirizzare i pazienti in attesa alle strutture sanitarie private convenzionate.
Un vergognoso paradosso, in cui il Servizio Sanitario Pubblico, che dovrebbe essere gratuito, paga le strutture private per la cura dei propri pazienti con i soldi dei contribuenti, un torbido giro di interessi economici che vede legati politici incompetenti, ed imprenditori senza scrupoli in un business miliardario che ha trasformato la sanità Italiana in una industria ad alto reddito.
Il vero problema della sanità, è che mancano gli operatori sanitari, ciononostante , si continua ad ignorare questo necessità, alla facoltà di medicina e chirurgia c’è sempre l’accesso limitato, come limitato è il numero degli accessi alle scuole di specializzazione per le discipline mediche , sul territorio i medici di base sono insufficienti a coprire il fabbisogno pella popolazione, talvolta un solo medico per assistere 1500 mutuati e nei pronto soccorsi si continua a morire aspettando di essere visitati, ma in Regione Toscana si discute se costruire o no una base militare all’interno di un parco naturalistico, si privilegia la spesa militare a scapito della salute pubblica.
Nel triennio 2019-2021 sono andati in pensione circa 4000 medici specialisti ogni anno per un totale di 12000, nel triennio 2022-2024 ne andranno in pensione circa 10.000, quindi in 6 anni perderemo circa 22.000 camici bianchi, inoltre per le pessime condizioni in cui certi medici svolgono il proprio lavoro, si assiste al fenomeno della fuga dagli ospedali, dal 2019 al 2021 circa 9.000 medici hanno presentato le dimissioni volontarie.
Per cercare di arginare questa carenza sistemica sarebbe necessario assumere tutto il precariato formato durante la pandemia, e contrattualizzare quei 15 mila specializzandi degli ultimi anni di specializzazione che già da subito potrebbero essere impiegati negli ospedali, incrementare la medicina del territorio fornendo ai contribuenti più medici di base, ma purtroppo il personale sanitario viene ancora appaltato alle agenzie interinali.
Fino a quando saranno i politici a comandare negli ospedali, fino a quando vi saranno limitazioni imposte sulla spesa sanitaria pubblica, a favore di quella privata, fino a quando gli interessi economici prevarranno sulla sanità Italiana, il diritto alla salute sarà solo una citazione scritta sulla carta accessibile solo dai cittadini più facoltosi. Per questi motivi andremo a protestare sotto la il palazzo della Regione nei prossimi giorni per ribadire il.nostro dissenso al blocco delle assunzioni.
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