November 30, 2024
Incidente all’intercity? Non per caso
Nel 2013 gli incidenti ferroviari sono lievemente diminuiti. Quelli classificati come “gravi” dalle direttive comunitarie sono stati 100 rispetto ai 107 del 2012, calano leggermente anche le vittime e feriti: 62 morti e 34 feriti gravi, rispetto ai 69 e 39 del 2012.
Il numero dei morti e degli infortuni è di gran lunga sopra la media europea ma attenzione che i dati sui quali hanno costruito le statistiche erano solo provvisori.
Alla luce di questi dati (ufficiali dell’agenzia nazionale sicurezza FS) non ci meraviglia quanto accaduto all’intercity.
Da anni ferrovie spa rispariamo su sicurezza e manutenzione , basti ricordare lo scandalo delle cosiddette porte Killer con quasi 100 feriti. alcuni con menomazioni permanenti, e 20 morti nell’arco di un decennio.
La causa sta nell’omessa installazione – su alcune famiglie di treni – del circuito di ‘controllo porte chiuse’, un semplice e intuitivo sistema di sicurezza già in uso su tutti gli altri convogli. Eppure si tratta diun semplice filo elettrico che corre lungo il treno con microinterruttori disposti su ciascuna porta che fa accendere una spia luminosa nella cabina di guida informando il macchinista che tutte le porte sono regolarmente chiuse per evitare di muovere il treno con quache viaggiatore (o anche gli stessi ferrovieri) incastrati in una porta. (http://www.inmarcia.it/porte-killer).
Molte battaglie dei ferrovieri, come quella contro il macchinista unico, sono state ridicolizzate in nome dell’avvento di una tecnologia moderna, eppure in tutta Europa da quando sono arrivate le privatizzazioni sono cresciuti i costi dei biglietti e si è risparmiato sul personale e sulla sicurezza, sulla stessa manutenzione.
Quando la sicurezza dei lavoratori e dei cittadini passa in secondo piano , infortuni e incidenti sono la diretta conseguenza di questa scellerata scelta.
Cobas Pisa sportello salute e sicurezza nei luoghi di lavoro
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