December 21, 2024
Riceviamo e pubblichiamo il seguente articolo di Gianfranco La Grassa
L’incertezza regna sovrana nel nostro modo di interpretare gli eventi odierni, in particolare quelli degli ultimissimi anni. E ognuno avanza supposizioni le più svariate possibili. Generalmente, si cerca di faticare poco e di formulare le spiegazioni più superficiali; come quelle che incolpano di tutti i mali possibili la “cattiva” finanza, la UE e l’euro; o, al contrario, sostengono che è stata proprio la carenza di Europa e di predominio di questa sugli “egoismi” nazionali a portarci nell’attuale frangente di caos e indecisione.
Una questione deve innanzitutto orientarci: l’Italia – che pure ha avuto un periodo di boom nel dopoguerra e molti anni di crescita non ininterrotta, ma comunque complessivamente buona – è sempre dipesa per i suoi andamenti da quanto avveniva sul piano esterno, quello degli equilibri e squilibri tra le grandi potenze mondiali. La situazione di “bipolarismo” (Usa-Urss) caratterizzante oltre quarant’anni di storia – non troppo incrinato allora dal terzo incomodo rappresentato dalla Cina – favorì in Italia una sorta di contrapposizione di fatto stabile tra tendenze apparentemente inconciliabili; una contrapposizione solo ideologica e di “appartenenza di campo”, nell’ambito di un continuo equilibrio di forze, pur se una fu sempre al governo e l’altra (in definitiva il solo Pci, ma partito robusto) all’opposizione. Ci fu un momento in cui ci si illuse (certuni si illusero) di scatenare una lotta al “revisionismo” (sinonimo di opportunismo e di abbandono della prospettiva della “costruzione socialistica”) di gran parte del movimento comunista mondiale (Pcus in testa; e, nei paesi a capitalismo avanzato, soprattutto il Pci), partendo dalla riproposizione di una specie di neoleninismo (il maoismo).
Leggi tutto l’articolo al seguente link:
http://www.conflittiestrategie.it/superficialita-danalisi-piuttosto-sospetta-di-glg-31-ottobre-13
Lascia un commento