Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Teatro di Cascina: tempo di scelte

Postato il 9 Ottobre 2015 | in Lavoro Privato, Lavoro Pubblico, Scenari Politico-Sociali, Sindacato, Territori | da

Intervento dei Cobas alla Commissione Consiliare
Teatro di Cascina: tempo di scelte

salagrande-tribunaLa trattativa sindacale si è conclusa a fine primavera senza un accordo tra sindacato e direzione del teatro. Il licenziamento del capo tecnico è ora nelle mani dei legali che lo hanno impugnato giudicandolo illegittimo

Ricordiamo che tra i motivi addotti per il licenziamento del capotecnico il principale era costituito dai buchi di bilancio che in questi anni sono stati sottovalutati dagli enti proprietari del Teatro, gli stessi che dovrebbero occuparsi di nominare un nuovo cda  che tenga conto della liquidazione delle province e della uscita del Comune di san Giuliano terme

Il bilancio 2014 è stato chiuso non solo in pareggio ma con migliaia di euro in attivo e teniamo conto che nello stesso bilancio 2014 era compreso il costo azienda del direttore tecnico licenziato nel 2015. Questo elemento sarebbe sufficiente a riflettere sul fatto che non c’era alcun bisogno di licenziare il capotecnico e questa scelta non è supportata da ragioni economiche e men che mai organizzative, per questo chiediamo al Presidente Betti di tornare sui suoi passi

Altro problema era legato ai finanziamenti statali visto che Provincia e San Giuliano Terme hanno fatto mancare il loro contributo al Teatro di Cascina.

A luglio 2015, il Centro di produzione la Fondazione Sipario Toscana onlus ha ricevuto dal Ministero € 359.838,00 per il triennio 2015-2017 (all’anno). Nel 2014 il contributo del Ministero era più basso, pari a € 211.000,00.

Se la matematica non inganna, il nuovo contributo ha subito un importante incremento, pari a € 148.838,00  corrispondente a circa il 70% in più del passato. Immaginiamo che un Centro di produzione abbia anche altre spese rispetto al passato e magari una organizzazione degli uffici e dei carichi di lavoro di cui, ai sensi del contratto, Presidente e direzioni dovrebbero discutere con il sindacato, cosa che ad oggi non è avvenuta.

Sorge spontanea qualche domanda:
– si vuole rispettare il contratto nazionale e sedersi ad un tavolo per entrare nel merito delle questioni?
Non era stato detto e scritto che il licenziamento di un dipendente era finalizzato a coprire un debito di circa € 90.000,00?
– Alla luce di questi finanziamenti non sarebbe preferibile ripristinare un clima di collaborazione con l’assunzione non solo del tecnico licenziato ma anche di alcuni precari che nel frattempo sono stati mandati a casa e verranno sostituiti con personale a giornata?

Ma l’amministrazione comunale di Cascina cosa pensa di questa proposta?

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