Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Ucraina, chi c’è dietro l’Euromaidan

Postato il 5 Febbraio 2014 | in Mondo, Scenari Politico-Sociali | da
1) Lettera aperta del PC di Ucraina al movimento comunista, operaio e di sinistra internazionale (29/1/2014)
2) Chi c’è dietro (e dentro) Euromaidan (K. Fokina, Voce della Russia 30/01/2014)
3) Coinvolgimento polacco nel golpe e nell’occupazione dell’Ucraina (A. Korybko, Oriental Review 28/1/2014)
4) StopNATO NEWS: Ukrainian Protests Split World Leaders at Security Conference / Europe Should Condemn Ukraine Riots – Russian Foreign Minister / Munich: U.S. leaders meet with Ukrainian opposition, coordinate regime change plans
VIDEO:
Giulietto Chiesa sul Primo Canale russo
Ecco le immagini dell’Ucraina che non avete visto sui canali italiani. Giulietto Chiesa sul Primo Canale russo.
Dal programma “Politica”, andato in onda sul primo canale della televisione russa il 23 gennaio 2014.
“In Ucraina stanno attuando lo stesso piano di Hitler”
Vladimir Nikitin, deputato del Partito Comunista della Federazione Russa, 3 Febbraio 2014
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Lettera aperta del PC di Ucraina al movimento comunista, operaio e di sinistra internazionale
29 Gennaio 2014
Traduzione dal russo di Flavio Pettinari per Marx21.it
Cari compagni!L’Ucraina si è aggiunta alla lista dei paesi che sono diventati vittima delle “rivoluzioni colorate”. Le riprese degli impressionanti massacri, degli atti di vandalismo, dei disordini e delle occupazioni degli edifici amministrativi in Ucraina hanno fatto il giro del mondo attraverso i mass media.

In numerosi scontri, diverse centinaia di manifestanti e di agenti delle forze dell’ordine sono stati gravemente feriti, così come durante gli attacchi alle forze dell’ordine diversi manifestanti sono stati uccisi. Non dimentichiamoci inoltre dei sequestri di massa di cittadini e delle violenze fisiche contro di loro da parte dei manifestanti radicali.

I recenti avvenimenti hanno distrutto il mito secondo cui nella capitale ucraina si muovono un’opposizione al “regime criminale” composta da “pacifici euromanifestanti”.

In realtà, i fatti accaduti sono il risultato della lotta dei clan ucraini per il potere, e in particolare per la carica di Presidente dell’Ucraina. Gli avvenimenti in corso rappresentano di per sé un colpo di stato. Ciò è confermato dalle recenti azioni dell’”opposizione”, atte a creare istituzioni di potere parallele in nome del popolo, con atti anticostituzionali, che alimentano ulteriormente lo scontro in Ucraina e costringono le autorità a  misure sempre più radicali.

D’altra parte, merita attenzione  la crescente attività delle forze politiche dell’ultradestra, neonaziste e ultranazionaliste colpevoli di atti di violenza, illegalità e scontri. Queste organizzazioni comprendono in particolare il “Tridente”, “UNA-UNSO” (“Assemblea Nazionale Ucraina – Autodifesa Nazionale Ucraina, NdT) , “Pravyj Sektor”, il partito “Svoboda”, ecc.  Quest’ultimo occupa un ruolo speciale nell’escalation dello scontro, in quanto si tratta di un partito parlamentare, al potere in alcune regioni occidentali, che ha una reale opportunità di continuare a perseguire una politica di sovversione contro l’ordine costituzionale in Ucraina.

Tutte queste organizzazioni sono unite ideologicamente, seguono l’esempio dei complici dei nazionalsocialisti tedeschi Bandera e Shukhevich, e ne utilizzano gli stessi slogan.

Ad esempio, oggi è molto popolare e viene utilizzato spesso lo slogan “Gloria all’Ucraina – Gloria agli Eroi”, usato durante la Seconda Guerra Mondiale dai collaborazionisti fascisti ucraini durante la strage dei pacifici abitanti polacchi e ucraini del territorio dell’Ucraina occidentale.

Il Comitato Centrale del Partito Comunista d’Ucraina ha già informato il movimento comunista, operaio e di sinistra di tutto il mondo degli atti di vandalismo, quando i neonazisti hanno distrutto le statue di Lenin e i monumenti di epoca sovietica: ora gli atti di vandalismo vengono commessi addirittura contro i monumenti agli Eroi della lotta contro il fascismo.

Contemporaneamente a tutto questo, diventa evidente il costante coinvolgimento dell’Ucraina in una ancora maggiore escalation di violenza. Con il sostegno informativo e politico di una serie di Ambasciatori degli stati occidentali in Ucraina, così come di politici dell’Europa occidentale, sta diventando sempre più chiaro chi c’è dietro al rinfocolamento del conflitto in Ucraina.

Allo stesso tempo, il Dipartimento di Stato degli USA richiede costantemente che le autorità scendano a negoziare con l’opposizione, ritirino tutte le forze dell’ordine da Kiev e diano la possibilità all’”opposizione” di impadronirsi della sede del governo, come pure di annullare le recenti leggi “antidemocratiche e dittatoriali”, approvate dal Parlamento dell’Ucraina.

Eppure queste leggi sono pienamente conformi alle norme democratiche occidentali, di fatto sono la traduzione e sono del tutto identiche alla legislazione vigente nell’UE e negli USA. Ad esempio, in base alle nuove leggi, le organizzazioni sociali ucraine finanziate dall’estero, e che in gran parte hanno contribuito all’allargamento del conflitto, sono obbligate a registrarsi come agenzie estere. Nella legislazione statunitense tale disposizione è in vigore sin dagli anni ’30. Il parlamento ucraino ha semplicemente preso in prestito l’esperienza americana.

Le norme di legge adottate che vietano ai manifestanti pacifici di nascondere il volto sono identiche a quelle dell’UE. Così in Germania è considerato di responsabilità penale coprire il volto, indossare il casco, utilizzare degli scudi durante le manifestazioni. In Francia, per le stesse violazioni, sono previsti 3 anni di carcere e una multa di 45.000 euro. Tale divieto vige anche negli Stati Uniti, in Canada e in altri paesi. Per chi infrange le regole dello svolgimento delle manifestazioni pacifiche: in Gran Bretagna è prevista una multa fino a 5.000 sterline e fino a 10 anni di carcere; negli Stati Uniti, ancora 10 anni di carcere  Negli Stati Uniti, colpire o aggredire un agente di polizia può comportare una condanna da 3 a 10 anni di carcere. In Francia, l’occupazione delle carreggiate per qualsiasi scopo e qualsiasi dimostrazione è vietato.

Per un qualche motivo, i politici occidentali, che manifestano indignazione e preoccupazione per la situazione in Ucraina, e anche per l’”irrigidimento” della legislazione dell’Ucraina, non vogliono ricordarsi di questi fatti.

In queste circostanze, il Partito Comunista d’Ucraina ritiene che la responsabilità per le violenze ricada ugualmente sulla leadership del paese, le cui azioni hanno spinto il popolo ucraino a prendere parte alle proteste di massa, e sui leader della cosiddetta “opposizione” , dei raggruppamenti neonazisti dell’ultradestra, delle organizzazioni di militanti nazionalisti e sui politici stranieri che hanno esortato la popolazione alla “radicalizzazione delle proteste” e a ” combattere ad oltranza”.

Siamo convinti della correttezza delle precedenti iniziative dei comunisti per il Referendum in Ucraina, la cui attuazione avrebbe completamente eliminato la base del malcontento popolare e avrebbe permesso al popolo ucraino di determinare l’indirizzo futuro del proprio sviluppo.

Il Partito Comunista d’Ucraina dichiara la necessità di porre fine all’uso della forza, di garantire la non ingerenza negli affari interni dell’Ucraina degli stati stranieri e dei loro rappresentanti, e di riprendere i negoziati. Allo stesso tempo, eventuali tentativi di creare strutture di potere parallele e incostituzionali non potranno che rafforzare lo scontro e creare una vera minaccia per l’escalation del conflitto verso la guerra civile. Una parte della popolazione sosterrà l’attuale governo, e l’altra sosterrà l’autoproclamatasi cosiddetta “opposizione” e questo porterà inevitabilmente a una finale divisione dell’Ucraina.

In queste circostanze, il Partito Comunista d’Ucraina presenta delle proposte concrete per risolvere la situazione:

– Indire il referendum nazionale sul tema della definizione della politica economica estera di integrazione dell’Ucraina.

– Attuare le riforme politiche, eliminare l’istituzione del presidente e varare una repubblica parlamentare, espandere in modo significativo i diritti delle comunità territoriali.

– Adottare una nuova legge elettorale e tornare al sistema proporzionale per l’elezione dei deputati nazionali.

– Al fine di superare il caos amministrativo e di garantire uno stretto controllo sul governo e sui politici, istituire un organo civile indipendente, il “Controllo Popolare”, dandogli i più ampi poteri.

– Realizzare la riforma giudiziaria e introdurre l’istituzione di elezione dei giudici.

Con questa occasione, vi chiediamo di portare il vostro contributo alla riconciliazione nella società ucraina, di sostenere con ogni mezzo possibile le nostre proposte, di aiutarci a far conoscere diffusamente la reale situazione politica in Ucraina.

Vi chiediamo di condannare le azioni estremiste, la propaganda del fascismo, del nazionalismo e del neonazismo in Ucraina, così come l’interferenza esterna negli affari interni dell’Ucraina e l’ulteriore escalation di violenza.

Il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista d’Ucraina,

Petro Simonenko

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Chi c’è dietro (e dentro) Euromaidan

Ksenia Fokina, Redazione Online
30.01.2014

Molti percepiscono i pogrom e l’occupazione con la forza di Kiev, la capitale ucraina, come la naturale lotta per la scelta europea. Nel frattempo, questo mercoledì a Kiev è stato ucciso un altro agente di polizia. Un altro omicidio è avvenuto lo scorso venerdì. La responsabilità di questo è stata assunta da un certo esercito insurrezionale ucraino, un gruppo semi-underground, emerso dall’ondata del movimento “Euromaidan”.

Gallonati con simboli neonazisti, delle fasce gialle, nei massicci scontri con la polizia a Kiev sono stati protagonisti principalmente i nazionalisti radicali. Oggi a Kiev stanno operando molte piccole organizzazioni di milizie semi-clandestine radicali, ognuna delle quali persegue il proprio obiettivo. Alla fine del 2013 è apparsa l’unione delle organizzazioni nazionaliste “Settore di Destra”, che ha partecipato con funzioni di coordinamento alla resistenza contro le forze del corpo speciale “Berkut” il 30 novembre scorso, e all’attacco contro l’amministrazione presidenziale del 1 dicembre 2013.

Questa unione include organizzazioni come il “Il Tridente”, “Patriota dell’Ucraina”, “Il Martello Bianco”, l’Assemblea Social-Nazionale, la UNA-UNSO, e altri. La maggior parte di queste è in pessimi rapporti con le forze dell’ordine, i loro membri sono stati coinvolti in omicidi, nella preparazione di atti terroristici, e così via. Nessuno di questi gruppi ha un serio peso, e il loro tentativo di entrare nel parlamento come un blocco unico si è concluso con un fallimento. Fino al “Maidan”, erano sempre stati orientati sull’elettorato locale, e alcuni erano anche stati rappresentati in città e consigli regionali delle regioni occidentali. Il “Maidan” ha dato loro la possibilità di ampliare l’elettorato, spiega l’analista politico Anatolij Lutsenko:

Tutte queste organizzazioni, prima della loro fusione nel “Settore di Destra” avevano sempre avuto gran poco impatto sulla politica ucraina, ed erano solo locali. Erano più concentrati sugli elettori delle regioni occidentali dell’Ucraina. Questi si sono appositamente fusi nel “Settore di Destra” “, al fine di consolidare la propria base elettorale. Di questi, anche gli esperti ne sapevano molto poco. Più o meno si era sentito parlare solo di “Tridente” e UNA-UNSO: si tratta di vecchie organizzazioni, nate negli anni ’90.

Ad unire questi partiti e queste formazioni mezzo banditesche è un marcato orientamento neonazista. L’analista politico ucraino, storico, giornalista, e direttore della filiale ucraina dell’Istituto per i paesi della CSI, Vladimir Kornilov sta seguendo da vicino tutte le strutture emergenti in Ucraina. Secondo lui, la maggior parte dei violenti sono associati al partito parlamentare ultranazionalista “Libertà”.

Lo “spettro” dell’“Euromaidan” è stato organizzato sin dalle prime ore della sua esistenza. Esso si compone di rappresentanti di un certo numero di organizzazioni più piccole, che una volta erano uniti nella cosiddetta Assemblea Social-Nazionale. Non a caso c’è la sovrapposizione con i nazionalsocialisti. Questi appendono ovunque quegli stessi tridenti, che sono il simbolo dei neonazisti europei. Sono inoltre strettamente connessi con il gruppo parlamentare “Libertà”, che è stato a lungo definito ufficialmente il Partito Sociale-Nazionale dell’Ucraina. Dalle prime ore del “Maidan”, questi sono apparsi nelle file con le fasce dell’Assemblea Social-Nazionale, le fasce gialle indossate dai poliziotti collaborazionisti ucraini durante la guerra, e la protezione d’acciaio dell’“Euromaidan”.

Appare chiaro che non c’è piena unità tra i radicali. Così, questo martedì a Lviv, l’edificio che era stato preso dagli attivisti dell’“Euromaidan”, è stato preso d’assalto dai militanti del partito “Libertà”. Il fatto è che uno dei piani è stato occupato dai dei militanti banditi. Diverte il fatto che, oltre agli stemmi rosso-neri dei filonazisti, vi siano anche quelli degli anarchici, non verso lo Stato, ma per l’anti-capitalismo.

Un altro punto interessante è che il coordinamento dei militanti avviene attraverso dei social network russi, aggiunge Vladimir Kornilov.

In ogni città hanno la loro piccola struttura, di tre o quattro persone. A Cherson, per esempio, sono stati arrestati due studenti che hanno ferito un poliziotto, degli attivisti dell’“Euromaidan. Questi hanno formato un’organizzazione chiamata “Nuova Russia”, ma i simboli sono sempre quelli, come di tutti i neonazisti: il 1488, le croci naziste, le svastiche, “Heil Hitler”, e sono tutti coordinati attraverso la rete, cosa più eclatante, è che vengono utilizzati principalmente i social network russi. Cosi, si può trovare il “Settore di Destra”, e anche il gruppo C-14, che ha anche una notevole influenza nel “Settore di Destra” Molti dei rappresentanti di queste piccole organizzazioni convergono negli stadi, perché la parte del leone tra loro la fanno le frange più calde dei tifosi di calcio. Per l’“Euromaidan” possiamo dire che una parte significativa del “Settore di Destra” erano ultras della “Dynamo Kiev”, a cui si sono aggiunti poi quelli di Lviv.

Secondo gli esperti, la più importante organizzazione nazionalista radicale ucraina è “Patriota dell’Ucraina”, cioè la parte militante del partito “Libertà”. Al tempo di Yuščenko, questa godeva del sostegno pubblico, ricevendo ottimi finanziamenti, e i suoi militanti venivano formati ufficialmente in diverse regioni dell’Ucraina, ed erano ben equipaggiati.

“Patriota dell’Ucraina” è l’organizzazione meglio strutturata in questa alleanza, è stata ufficialmente l’ala militante del partito “Libertà”, come lo furono le truppe d’assalto per l’LSDRP a suo tempo. Hanno preso la loro struttura dai loro predecessori ideologici. Allora c’era stato il processo ai terroristi che avevano preparato un attacco terroristico per il Giorno dell’Indipendenza del 2011, hanno recentemente organizzato degli scontri degli attivisti dell’“Euromaidan” con i giudici. Queste persone sono membri dei consigli locali, assistenti dei deputati di “Libertà”. Sedevano con le maglie dell’Assemblea Social-Nazionale dell’Ucraina con le svastiche. Il partito “Libertà” è un partito parlamentare, votato da circa il 10% della popolazione ucraina.

Ci sono anche testimonianze del fatto che il servizio di sicurezza dell’Ucraina prima di Yanukovich avesse contatti con il gruppo “Patriota dell’Ucraina”. Era evidente dal modo in cui erano equipaggiati. Nessuno lo era mai stato così bene. Il gruppo “Patriota dell’Ucraina” ha una vasta rete. La cosa più sorprendente è che il suo centro si trova nella parte orientale dell’Ucraina, nella città di Charkov, che è di lingua russa. Molte persone sono sorprese del fatto che una organizzazione ucraina ultranazionalista sia composta principalmente di nazionalisti ucraini di lingua russa.

Secondo Vladimir Kornilov, il business è spesso finanziato da simili gruppi di militanti:

Dietro a molte di queste organizzazioni ci sono spesso uomini d’affari che hanno bisogno di proventi illegali: questo è un metodo molto popolare di fare affari in Ucraina. In una sola volta questi “affittano” delle forze per le lotte di potere, ora i poliziotti, ora i concorrenti, e così via.

In relazione all’omicidio del poliziotto a Kiev si è creato subbuglio riguardo al cosiddetto Esercito Insurrezionale Ucraino (UPA), che ha rivendicato la responsabilità per il delitto. Ma non è chiaro se questo corrisponda alla realtà. Lo scorso mercoledì è stato ucciso un altro agente di polizia.

/s

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Coinvolgimento polacco nel golpe e nell’occupazione dell’Ucraina

GENNAIO 30, 2014
Andrew Korybko (USA) Oriental Review 28 gennaio 2014
La Polonia sfrutta la destabilizzazione dell’Ucraina per espandere la propria influenza in oriente a spese della Russia. Insieme con la Svezia, la Polonia ha lanciato l’iniziativa del partenariato orientale dell’Unione europea, nel 2009. Fu avviata in particolare con lo scopo di ampliare l’influenza di Bruxelles (e Varsavia) negli Stati ai margini dell’Unione. E’ anche un cavallo di Troia della futura espansione della NATO. La Polonia negli ultimi dieci anni manovra per la leadership in Europa, e il partenariato orientale fornisce l’ambita opportunità al Paese di dimostrare la propria importanza ai padroni della NATO e dell’UE. Concentrandosi in particolare sull’Ucraina, avendo la Polonia legami culturali, politici, linguistici e storici unici, soprattutto nell’Ucraina occidentale, brevemente parte della seconda repubblica polacca. La dirigenza politica di Varsavia ha sfruttato tali legami non solo per incoraggiare la frattura interna dell’Ucraina (a scapito della Russia quale partner economico stabile), ma anche per istituzionalizzare il ruolo della Polonia come egemone sub-regionale sulla porzione occidentale.
Un’opposizione istigata
Il governo polacco ha rilasciato aspre dichiarazioni a sostegno dei “manifestanti”, arrivando a dichiarare “piena solidarietà” e annullando così ogni pretesa di imparzialità cui potesse aver aspirato in precedenza. Ora, il primo ministro polacco interferisce direttamente nei tumulti interni. Mentre la rivolta in Ucraina continua a diffondersi ad ovest, il primo ministro Tusk ha parlato al telefono con il leader dell’opposizione Arsenij Jatsenjuk affermando che “Sosteniamo i democratici ucraini nei loro sforzi per raggiungere un accordo giusto e saggio“. La Polonia ha così superato la soglia tra dichiarazioni ufficiali e azioni, il governo polacco vuole che il mondo sappia che ha un dialogo aperti con l”opposizione’, da cui si deduce il livello d’influenza sui suoi dirigenti e il sostegno ufficiale del governo alle loro azioni. È interessante notare che tale rivelazione pubblica del contatto con Jatsenjuk e del sostegno ai suoi “democratici ucraini” renda la Polonia complice del colpo di Stato che il primo ministro ucraino Azarov (dimessosi – OR) sostiene sia in atto nel Paese. Azarov prosegue affermando che “E’ un vero e proprio tentativo di colpo di Stato, e tutti coloro che lo sostengono dovrebbero dire chiaramente ‘Sì, vogliamo il rovesciamento dell’amministrazione legittima dell’Ucraina’, invece di nascondersi dietro manifestanti pacifici.” Dopo aver ufficializzato l’associazione con Jatsenjuk, uno dei coordinatori principali dei disordini, approvando i “democratici ucraini”, la Polonia ha irrevocabilmente dimostrato di sostenere il cambio di regime. Le precedenti provocazioni politiche della Polonia (per non parlare del contatto con Jatsenjuk) non sono ignorate dai cittadini di Kharkov che il 23 gennaio hanno protestato presso il consolato polacco, “chiedendo la chiusura di tutte le missioni diplomatiche polacche in Ucraina, (e definito) il loro personale rappresentanti di una nazione nemica“. Chiaramente, le missioni diplomatiche polacche in Ucraina hanno ormai assunto il ruolo de facto di sostenitori istituzionali del colpo di Stato, divenendo nemici del governo ucraino. Lo stesso vale per la Germania, che ha un rapporto speciale con il suo cittadino e provocatore di UDAR Klishko, che è per la Germania ciò che Jatsenjuk è per la Polonia, un ascaro nella grande lotta geopolitica contro Mosca. La cosa più onesta che Varsavia e Berlino potrebbero fare ora è seguire il consiglio di Azarov e proclamare “Sì, vogliamo rovesciare l’amministrazione legittima dell’Ucraina“, come le loro azioni dimostrano nettamente.
Volere la Galizia
La politica estera della Polonia verso l’Ucraina è stata molto assertiva. Oltre a prendere il timone del partenariato orientale, ha espresso forte sostegno ai destabilizzatori ucraini e mostrato apertamente i suoi legami con Jatsenjuk, oggi guida è tra la coalizione di Paesi che minacciano sanzioni contro l’Ucraina. L’offensiva della Polonia contro il governo ucraino è volta a collocarla nella posizione migliore per entrare in eventuali negoziati multilaterali post-conflitto, una proposta oggi avanzata dall’influente think tank Carnegie Endowment. Nel difendere la loro proposta, gli autori affermano: “Non sottovalutiamo quanto duro abbia lavorato la Polonia per rinnovare iniziativa del partenariato orientale dell’UE. Sikorski e i suoi esperti conoscono la regione estremamente bene, dopo aver trascorso gli ultimi anni lavorando con i leader e i movimenti della società civile in Bielorussia, Georgia, Moldova e Ucraina“. Sikorski e il coinvolgimento del governo polacco, con i già citati leader dei “movimenti della società civile”, indica l’intima associazione con gli organizzatori del colpo di Stato in Ucraina che naturalmente non deve essere sottovalutata. La Polonia vorrebbe ben altro che istituzionalizzare legittimamente la propria influenza sull’Ucraina (soprattutto nella parte occidentale già polacca) ma essere riconosciuta internazionalmente come partecipe ad eventuali negoziati multilaterali per porre fine alla crisi ucraina. Ciò sarebbe un’implicita ammissione della nuova egemonia sub-regionale della Polonia in Europa orientale, e contribuirebbe alla frammentazione regionale del Paese. Le aree nella sfera d’influenza della Polonia graviterebbero maggiormente ad ovest, cementando così la duplice natura dell’attuale identità ucraina. Invece di risolvere le differenze regionali, li aggraverebbe mentre la Polonia incoraggerebbe il separatismo politico, linguistico e culturale ucraino occidentale. Inoltre, probabilmente i manifestanti del covo occidentale (Lvov e dintorni) dichiarerebbero l’autonomia alla pari della Crimea, con Polonia, Germania e UE (leggi NATO) quali garanti del suo futuro statuto giuridico.
Lasciare la Polonia (o qualsiasi Stato occidentale (NATO)) infilarsi in un qualsiasi negoziato post-conflitto sarebbe come lasciare una volpe nel pollaio, legittimando le precedenti violazioni occidentali della sovranità ucraina, radicando l’identità regionale nell’Ucraina occidentale contro il resto dello Stato e, infine, fornendo alla NATO una base nell’Ucraina divisa nel momento politicamente più conveniente, in futuro.

Andrew Korybko master presso l’Università Statale di Relazioni Internazionali di Mosca (MGIMO).
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
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Russian Information Agency Novosti – February 1, 2014
Ukrainian Protests Split World Leaders at Security Conference
MOSCOW: The ongoing protests in Ukraine divided world leaders attending the 50th annual Munich Security Conference on Saturday.
US Secretary of State John Kerry said that demonstrators in the country “are fighting for the right to associate with partners who will help them realize their aspirations.”
“Nowhere is the fight for a democratic, European future more important today than in Ukraine.”
NATO and EU officials echoed those comments in words of support for the demonstrators.
Russian Foreign Minister Sergei Lavrov, however, urged world leaders to work with the country’s leaders to defuse the situation.
“We need fewer slogans right now and more care about the results of efforts being undertaken by the Ukrainian leadership to return the country to a peaceful course.”
Demonstrations in the Ukrainian capital Kiev began in November following the announcement that the country would drop its bid to seek an association agreement with the EU.
On Saturday, Leonid Kozhara, Ukraine’s foreign minister, voiced concerns that the country was becoming caught between competing interests.
“We do not want to be pawns in a geopolitical game,” he said, adding “we do not want anyone to interfere with our strategic partnership with Russia, but we are also drawn towards the European Union.”
Russian officials have alleged that the demonstrations are a result of Western meddling in the country’s internal affairs.
The protests turned violent last month after Ukraine’s parliament hastily passed a set of laws curtailing the right to public assembly.
On Friday, President Viktor Yanukovych signed a bill into law that reversed the earlier legislation and opened the door for amnesty for protestors.
Both Lavrov and Kerry stressed that Ukraine need not choose between Russian and European alliances.
“Their futures do not have to lie with one country alone, and certainly not coerced,” Kerry said in an apparent jab at Moscow.
Lavrov said that suggesting Ukraine must choose sides is “an idea from a bygone era.”

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Russian Information Agency Novosti – February 1, 2014

Europe Should Condemn Ukraine Riots – Russian Foreign Minister
MOSCOW: European politicians should condemn the seizure of government buildings by demonstrators in Ukraine, Russia’s foreign minister said Saturday.
“Why are there no voices condemning those who seize government buildings, attack the police and adopt racist and anti-Semitic slogans? Why do European leaders actually encourage such actions, when they would quickly move to punish them at home?” Sergei Lavrov said at the annual Munich Security Conference.
“What would be the reaction from the European Union, if members of the Russian government began to openly express support, including personal visits, to rioters in London, Paris or Hamburg?” he added.
In a statement Monday the EU delegation to Ukraine called on the opposition to “dissociate itself clearly from all those who make use of violence in pursuing their aims.”
The Kremlin has repeatedly accused the US and its allies of meddling in Ukrainian affairs, while Western officials have pointed to what they describe as economic pressure from Russia to force Ukraine to move more tightly into its orbit.
Demonstrations in Kiev erupted in November following an announcement that the country would drop pursuit of closer ties with the EU.
A number of government buildings, including the Justice Ministry in Kiev, have been temporarily occupied by demonstrators during the protests, which have since spread across central and western parts of the country.
On Friday, Ukrainian President Viktor Yanukovych signed a bill into law giving amnesty to demonstrators and canceling unpopular anti-protest laws rammed through parliament two weeks ago.
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Munich: U.S. leaders meet with Ukrainian opposition, coordinate regime change plans

Stop NATO – February 2, 2014
1) Secretary of State Kerry speaks with Ukrainian opposition, renews demand for “European” integration
2) European Parliament to hold extraordinary debate, pass resolution on Ukraine
3) Munich Security Conference: West hosts Ukrainian opposition leaders, who meet with Kerry, McCain, Ashton, Steinmeier
4) Director of National Intelligence Clapper portrays Ukrainian president as desperate, besieged tyrant a la Milosevic, Qaddafi, Gbagbo, Assad, etc., adds Russophobic rant
5) Russian Foreign Minister: By forcing subservient regime on Ukraine, West displays strange view of freedom
6) Interior Ministry claims proof that provocations were planned in advance
7) Georgian car arsonist hired by opposition: Interior Ministry
8) Reason alone for “regime change”: Ukraine, Russia sign agreement on Kerch Strait
1)
National Radio Company of Ukraine – January 31, 2014
U.S. Department of State urges opposition to continue peaceful dialogue with authorities
U.S. Secretary of State John Kerry on Thursday spoke by phone with political and civil society leaders in the Ukrainian opposition, underscoring the United States unwavering support for the democratic, European aspirations of the Ukrainian people.
U.S. State Department spokesperson Jen Psaki said this in a press briefing on Thursday, Ukrinform has reported. “This morning, Secretary Kerry spoke by phone with political and civil society leaders in the Ukrainian opposition who have been active in the peaceful movement. The Secretary underscored the United States unwavering support for the democratic, European aspirations of the Ukrainian people, and commended these opposition leaders for speaking out against violence and for their courageous work to defend democracy and advance their goals through peaceful means and dialogue,” Psaki said.
She also said Kerry praised the progress achieved in the opposition’s talks with the government, notably the repeal of the January 16th laws and the commitment to government change. “He urged that these talks continue and pledged continued U.S. support in coordination with the EU, the UN, the OSCE for a peaceful, political resolution to the political crisis which brings those responsible to account, restores human rights, democracy, economic health, and a path to Europe for Ukraine,” the U.S. Secretary of State noted.
However, Psaki said Kerry underlined his concerns about reports of human rights violations, such as disappearances and killings, and stressed that the United States is pressing the Government of Ukraine to establish a justice commission to investigate these crimes and bring those responsible to justice. Psaki added that Kerry talked to six opposition, political, and civil society leaders.
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2)
National Radio Company of Ukraine – January 31, 2014
EP to consider urgent resolution on Ukraine next week
The European Parliament next week plans to hold an extraordinary debate and adopt a resolution on the situation in Ukraine, Ukrinform reports referring to the political group of the European People’s Party in the European Parliament.
“On Wednesday afternoon a plenary session will debate the deteriorating situation in Ukraine. The resolution will be voted on Thursday,” the European Parliament said. At the same time, on January 31, the situation in Ukraine is not put on the agenda of the plenary session of the European Parliament, which will be held on February 3-6 in Strasbourg.
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3)
UNIAN – January 31, 2014
Ukrainian opposition representatives leave for Munich Security Conference
The Ukrainian opposition representatives, in particular chairman of the political council of the Batkivshchyna and the Batkivshchyna faction Arseniy Yatsenyuk, are leaving for Munich today, where they will take part in the 50th jubilee Munich Security Conference.
Within a framework of the conference Yatsenyuk will hold a range of meeting for discussion of ways out of the crisis in Ukraine, the press service of the Batkivshchyna All-Ukrainian Union disclosed to UNIAN. In particular, he will meet with United States Secretary of State John Kerry, United States Senator John McCain, High Representative of the Union for Foreign Affairs and Security Policy Catherine Ashton, President of Germany Joachim Gauck and Frank-Walter Steinmeier.
Within the framework of the measures they will discuss urgent issues of the world and European security, including the situation in Ukraine.
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4)
UNIAN – January 31, 2014
Yanukovych is about to retain power at any cost – Director of National Intelligence of USA
President of Ukraine Victor Yanukovych is about to retain a power at any cost, Director of National Intelligence of the USA James Clapper believes.
He expressed his view concerning the Ukrainian events in annual address to the Senate on estimation of the global risks of the special services of the USA, 5 Kanal reports.
According to opinion of Clapper, for holding on to his post the Ukrainian guarantor is ready to resort to use of force and other actions that do not meet democratic norms.
In his letter to senators Clapper also noted a role of Russia in the Ukrainian confrontation. According to his estimations, financial aid of the Kremlin will prevent a threat of financial crisis in Ukraine in short-term perspective, but will increase the dependence of Kyiv from Moscow.
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5)
RT – February 1, 2014
West’s interpretation of freedom for Ukraine ‘strange’ – Lavrov
Western politicians who advocate freedom of choice for Ukraine, but say this must be a pro-European choice, have a strange interpretation of freedom, Russian Foreign Minister Sergey Lavrov told a security conference in Munich.
Lavrov was responding to numerous statements, including from the European Council President Hermann van Rompuy and NATO Secretary General Anders Fogh Rasmussen, which were voiced just minutes before at the conference. He also criticized Western support for Ukrainian anti-government protests, which he said ignored the darker side of the movements behind the violence there.
“What does the inciting of street protests, which are growing increasingly violent, have to do with promoting democratic principles?” Lavrov said.
“Why do we not hear statements of condemnation toward those who seize government buildings, attack and burn police officers, and voice racist and anti-Semitic slogans? Why do senior European politicians de facto encourage such actions, while at home they swiftly and harshly act to stop any impingement on the letter of the law?”
Lavrov defended the Ukrainian government’s right to stop the violence, citing a 1966 international treaty on basic political rights, which has been adopted by almost all UN members.
“The International Covenant on Civil and Political Rights states that the freedom of expression cannot be illegal and is a basic right. But riots, violent actions give the grounds to limit those freedoms,” he said. “A state must be strong, if it wants to remain democratic.”
Ukraine has been mired in a deep political crisis since November 2013, when President Viktor Yanukovich’s government decided not to sign a free trade agreement with the EU, prompting mass pro-EU integration protests. The demonstrations remained more or less peaceful until January, when the Ukrainian parliament adopted a number of bills giving the government greater powers to restrict mass demonstrations.
Radical opposition activists responded to the legislation with violent attacks on riot police. Several days of clashes ensued, in which hundreds of police officers and protesters were injured. The Ukrainian authorities have since made a number of concessions to the opposition, including the repeal of the controversial anti-protests laws, but the tense ceasefire remains shaky at best.
Many western politicians have been openly supporting the anti-government protests and have criticized the Ukrainian government for its handling of the situation. The latest example came from US Secretary of State John Kerry, who was also speaking at the Munich security conference.
The people of Ukraine “are fighting for the right to associate with partners who will help them realize their aspirations – and they have decided that means their futures do not have to lie with one country alone, and certainly not coerced,” Kerry said.
But while condemning police brutality and alleged kidnappings, torture and killings of opposition activists, foreign supporters of the opposition have barely mentioned violence and suspected crimes committed by the radical nationalist opposition.
The West has also criticized Russia for what it calls putting pressure on Ukraine not to integrate with the EU. Moscow denies these allegations, however, and insists that it has been keeping an appropriate distance from the crisis, unlike some western countries meddling in Ukraine’s internal affairs.
One of the accusations over Russia’s alleged pressure on Ukraine is over its decision to offer a $15 billion loan and a discount on gas prices to Kiev. Critics say Moscow “bought” Ukraine’s non-alliance with Europe, but Russia insists that it is simply aiding a brotherly people in a time of need, not Ukraine’s government.
Russian President Vladimir Putin this week said that Russia will provide the loan to whatever government is in Kiev, be it formed by President Yanukovich’s ruling party, or by the opposition. But Russia wants to see a working government following the resignation of outgoing PM Nikolay Azarov’s cabinet, before transferring the next installment.
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National Radio Company of Ukraine – January 31, 2014
Interior Ministry: Batkivshchyna was preparing attack on Maidan protesters
The police have evidence that opposition Batkivshchyna (Fatherland) party was preparing an attack on Euromaidan protesters, Vitaliy Sakal, First Deputy Chief of the Interior Ministry Investigation Department Oleh Tatarov has told reporters on Friday.
“As part of the investigation we are checking the computer equipment seized in Turivska Street, near the office of the Batkivshchyna party. It has turned out that the information on the servers relates to the Batkivshchyna activities and suggests that the massive protests that began in Kyiv on November 21 last year were not spontaneous but planned in advance. I want to note that investigators, based on the available materials, have evidence that use of force was planned during the demonstrations against protesters that could cause a public outcry and undermine the authority of the current government and the president,” Sakal said. He also added that now the investigators are checking whether Batkivshchyna representatives have committed a crime under Article 109 of the Criminal Code (actions aimed at forcible change or overthrow the constitutional order or seizure of state power). As reported, the search in the building at 19 b, Turivska Street in Kyiv
(near the Batkivshchyna office) was conducted based upon the court ruling as part of the investigation into criminal proceedings with respect to fraud and official abuse.
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7)
Interfax – February 2, 2014
Kyiv car arsonist says got instructions from opposition
KYIV: Policemen in Kyiv have detained a Georgian national on suspicion of torching cars.
The suspect told the police via an interpreter that he had acted on orders from opposition groups, the Ukrainian Interior Ministry reported on Sunday.
“The suspect claimed that he got acquainted with a man while looking for a job in Kyiv, who offered him 600 hryvni for torching cars. Before fulfilling the ‘mission’ the two went to the House of Trade Unions on Khreshchatyk, temporarily accommodating the opposition’s National Resistance Staff and some of the Miadan movement’s services, and rose to the fifth floor. A group of masked men they met gave them the numbers of the cars to be torched, as well as cash and gasoline,” the Interior Ministry said.
The suspect was detained when the group set out to fulfill the mission. The others fled, it said.
Reports said earlier that fire services were called 17 times early on January 30 to tackle car arsons, in which 23 cars were damaged or destroyed.
All fires are being probed as arson in which property was destroyed or damaged, the Interior Ministry said.
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ForUm – January 31, 2014
Cabinet approves agreement with Russia on construction of Kerch Strait crossing

The Government of Ukraine approved the Agreement with the Russian Federation on joint actions on launching construction of transport crossing over the Kerch Strait. “The government has approved the Agreement between the Cabinet of Ministers of Ukraine and the government of the Russian Federation on joint actions on organization of construction of transport crossing over the Kerch Strait, signed on Dec. 17, 2013 in Moscow,” Oleksandr Vilkul, Acting Vice Prime Minister, has declared, the Information-Analytical Bulletin of the Cabinet of Ministers of Ukraine informs.
According to the document, geotechnical studies are planned for 2014. The parties then will jointly develop a Feasibility Study (FS). The study will include a review of the existing and prospective freight and passenger traffic. Also, the document will determine the type of future transport crossing (bridge or tunnel), the options of design and construction. The developed FS will be used as a basis for a final decision on the prospects for building a transport crossing.
According to Vilkul, the project will be coordinated by the Ministry of Infrastructure of Ukraine and the Ministry of Transport of the Russian Federation, and the physical work will be performed by the State Agency of Automobile Roads of Ukraine and Federal Road Agency of the Russian Federation. According to experts, the construction can last 3 to 4 years.

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