November 29, 2024
Venerdì 18 gennaio, uno schieramento di poliziotti in tenuta antisommossa ha vietato l’accesso al Consiglio comunale di Empoli a un gruppo di cittadini che, in maniera pacifica, intendeva difendere l’esistenza del Centro Sociale Intifada di Ponte a Elsa. Una decisione non solo vergognosa, ma anche illeggittima perchè viola palesemente le regole statutarie indicate per le sedute pubbliche.
Tutto questo avviene in un comune dove le politiche abitative sono pressochè inesistenti e che ha preferito svendere il proprio patrimonio pubblico (alloggi ERP) ad un prezzo medio di 37 mila euro per alloggio in un periodo in cui il mercato immobiliare non era ancora toccato dalla crisi (dati Publicasa 2008). Un vero affare: per ogni 4 alloggi (s)venduti si riesce a malapena a costruirne uno.
Come sportello sociale abbiamo più volte denunciato come i programmi di edilizia residenziale pubblica fossero completamente disinteressati al recupero del patrimonio abitativo esistente e agli oltre mille immobili non abitati del comune. Sindaci e prefetti hanno ampi poteri di intervento, sarebbe ora che cominciassero a rivolgerlo contro gli speculatori, requisendo appartamenti e bloccando gli sfratti, anziché restringere le libertà e demolire spazi sociali. Lo sfruttamento intensivo del territorio (l’Istituto Nazionale di Urbanistica ha quantificato una cementificazione tale che ad ogni cittadino potrebbe disporre di 230 mq), la gestione privatistica del patrimonio pubblico (aziendalizzazione degli enti) ha finito con il produrre l’espropriazione della città e dei suoi abitanti.
Ponte a Elsa è l’emblema di una periferia urbana “capace soltanto di invecchiare”, perchè progettato in nome dell’emergenza e non per rigenerarsi nel tempo, a destinazione popolare e privo dei più elementari servizi. Il Centro sociale Intifada rappresenta la risposta più efficace all’abbandono e al degrado del quartiere. In questi anni abbiamo condiviso le mille battaglie sulla ripubblicizzazione dell’acqua, sulla difesa dell’ambiente, contro il razzismo, per il diritto all’abitare e in difesa dei diritti dei lavoratori e dei migranti e faremo di tutto per difenderlo anche in futuro.
Cobas Empoli-Valdelsa
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