December 21, 2024
“Le norme antinfortunistiche per una recente sentenza della Corte di Cassazione non sono dettate solo dalla necessità di tutelare i lavoratori onde evitare che si procurino infortuni dannosi per la loro salute e sicurezza, le norme servono anche a tutelare i non lavoratori, quanti insomma accedono a vario titolo ai luoghi di lavoro e per questo possono trovarsi direttamente coinvolti.
Le disposizioni che prevengono infortuni e malattie sono a vantaggio di tutti, siano essi lavoratori che utenti, siano dipendenti diretti o in appalto.
Rinviamo alla Corte di Cassazione, sentenza n. 6363 dell’8 febbraio 2013, che respinge il ricorso di un datore di lavoro, amministratore e legale rappresentante di una società reo di non avere rispettato tutte le normative per rendere sicuro il passaggio di dipendenti e pedoni, sicura la circolazione di pedoni, dipendenti e veicoli.
Nel caso in questione, l’autista di autocarro all’interno del deposito, causa negligenza e imperizia, si era reso responsabile di gravi lesioni personali ai danni di un lavoratore nel corso di una manovra che si è rilevata sbagliata e imprudente.
La sentenza di Cassazione ha constatato la violazione dell’art. 11 del d.P.R. 547/55,, perchè le vie di circolazione a disposizione dei veicoli non erano segnalate e visibili, ben separate dai percorsi pedonali, insomma era assente la cartellonistica necessaria.
La sentenza spiega bene che le misure antinfortunistiche devono essere applicate ovunque, non solo nei cantieri ma in tutti i luoghi ad essi collegati. Il responsabile è quindi tenuto all’obbligo di verificare sempre e comunque le condizioni necessarie a garantire il rispetto delle normative di sicurezza per il personale , i pedoni, gli utenti. insomma un cantiere deve essere sicuro per i dipendenti (diretti o in appalto non cambia) ma anche per eventuali ospiti non addetti ai lavoratori che percepiscono il pericolo se adeguatamente informati con cartellonistica e segnalazioni adeguate.
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