Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Vecchi e nuovi statuti

Postato il 19 Dicembre 2015 | in Lavoro Pubblico, Sindacato | da

statuto_Il Direttivo della CGIL ha approvato la bozza del Nuovo Statuto dei Lavoratori ma i 90 articoli sono avvolti nel mistero, eppure gli iscritti saranno chiamati a esprimersi su questa nuova Carta e dovrebbero essere loro a decidere nel merito di una carta dei diritti da rivendicare nel paese.

I Governi Berlusconi già provarono a riscrivere lo Statuto del 1970 pensando di contrapporre vecchi e nuovi assunti, Renzi con i decreti attuativi del Jobs act ha fatto di “meglio” riscrivendo le normative in materia di ammortizzatori sociali e controllo del personale, affossando quanto restava dello Statuto. La limitazione della contrattazione e l’aumento dei poteri unilaterali delle imprese sono il risultato di un trentennio di controriforme del lavoro e di accordi nazionali che hanno svilito lo stesso ruolo del sindacato.

Diritti, Democrazia, Contrattazione sono diventate parole prive di significato grazie alle politiche arrendevoli che hanno permesso ai Governi di smantellare, una dopo l’altra, le tutele individuali e collettive. Non sarà dunque una legge di iniziativa popolare a restituire dignità, forza e potere di contrattazione ai lavoratori pubblici e privati e men che mai ai lavoratori autonomi di seconda e terza generazione.

Leggi tutto il comunicato nel documento in allegato:

Vecchi e nuovi statuti

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