Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Vigili, archivio e controlli interni. I Cobas: «Una pentola a pressione»

Postato il 17 Marzo 2016 | in Scenari Politico-Sociali, Territori | da

pentola_pressione«IL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI FA ACQUA DA TUTTE LE PARTI COME DIMOSTRA IL CASO FIDEIUSSIONI»

Sindacati denunciano le difficoltà presenti a Palazzo Gambacoffi

PALAZZO Gambacorti nel mirino dei sindacati. Una serie di nodi aperti che – secondo i Cobas – sono sul punto di esplodere. Mentre, infatti, li agenti della polizia municipale vanno avanti con lo «sciopero della divisa» (indossando la pettorina gialla al posto della divisa), sono due le sanzioni comminate ai dirigenti del Comune per la vicenda della Sesta Porta: oltre ai 1.300 euro di multa al comandante Pietro Pescatore per non aver ottemperato alle prescrizioni Asl (la chiusura dei locali spogliatoi giudicati inidonei dopo i sopralluoghi sia dai tecnici del dipartimento di prevenzione che del servizio igiene pubblica e nutrizione), una sanzione analoga è stata indirizzata alla dirigente del Comune Manuela Ballantini, alla guida del settore «Protezione civile -Prevenzione e Protezione». Nella comunicazione inviata dalla Asl si invita il Comune ad effettuare i lavori di messa a norma entro fine mese: spogliatoi, locali docce e servizi igienici, sistema di aspirazione. «130 giorni di tempo stanno per finire – afferma Federico Giusti dei Cobas – e non è stato fatto assolutamente niente. Il Comune non si è neppure preoccupato di tutelare le lavoratrici delle pulizie in appalto che pare abbiano operato in un cantiere aperto respirando polveri di vario genere. La strada sotto la Sesta Porta è ancora aperta, siamo preoccupati che l’amministrazione comunale voglia chiedere alla Asl una proroga per effettuare gli interventi richiesti. E nel frattempo non si parla più di una sede alternativa per la municipale».

«IL PRESIDIO SULL’ATTIVITA’ AMMINISTRATIVA É SOLO DI FACCIATA. GLI ATTI DA SOTTOPORRE A VERIFICA VENGONO ESTRATTI A CAMPIONE»

«Il sistema dei controlli fa acqua da tutte le parti, a dimostrarlo i casi delle fideiussioni tossiche e dell’asilo nido Cep». A dirlo è sempre il sindacato Cobas, in particolare a seguito dell’uscita della relazione 2015 firmata dalla segretaria generale del Comune, Marzia Venturi. «Una relazione deludente – affermano i sindacati  sullo stato dei servizi.

Il Comune non si è neppure preoccupato di tutelare le lavoratrici delle pulizie in appalto che pare abbiano operato in un cantiere aperto respirando varie polveri gestione del personale». «Il presidio sull’attività amministrativa – affermano i Cobas – è solo di facciata. Vengono estratti a campione una serie di atti da sottoporre a verifica, le misure organizzative che dovrebbero garantire una correttezza formale e sostanziale propria dell’azione amministrativa sono ad oggi assai carenti. Capita sovente ormai che gli uffici contestino l’operato

La strada sodo la Sesta Porta è ancora aperta, siamo preoccupati che l’ammìffistrazione voglia chiedere alla Ast una proroga per effettuare gli interventi richiesti

della Giunta chiedendo la revisione di alcuni atti ma senza trovare ascolto». Tra gli atti controllati, il numero delle varianti dei lavori in corso di opera inciderebbe in misura irrisoria, sono solo il 10% del campione. E – sempre secondo i sindacati- sono esclusi dal controllo gli acquisti avvenuti con il mercato elettronico. Risultato: «Al Comune di Pisa si lavora ormai male, in pochi e con crescenti disagi. Una relazione sui controlli dovrebbe anche prevedere le misure organizzative e gestionali per superare le criticità evidenziate ma di tutto ciò non c’è traccia alcuna nella relazione di Marzia Venturi».

ARCRHIVIO

A Ospedaletto, presso il complesso Valdarno, c’è un ufficio denominato Archivio di deposito, che raccoglie le pratiche legate all’edilizia. «Un tempo – ricostruiscono i Cobas – vi erano impiegati 4 dipendenti, oggi ce ne sono solo 2 perché chi è andato in pensione non è mai stato sostituito. Sono due colleghi in fascia C che svolgono numerose mansioni e ricevono l’utenza composta da geometri, tecnici e cittadini. Per cercare di migliorare la situazione, anche gli ordini professionali (geometri, architetti ecc.) e alcuni professionisti da tempo hanno inoltrato una formale protesta al Comune chiedendo di fare qualcosa, ma dall’Amministrazione nessuna risposta». Una situazione che i sindacati definiscono insostenibile, «ben nota all’amministrazione che da un anno e mezzo promette di reintegrare il personale andato in pensione ma nulla ha fatto».

Francesca Bianchi

Tutti gli articoli sono tratti da La Nazione

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