November 24, 2024
Torniamo sulla vicenda del lavoratore di Cascina che ha chiesto una verifica sulla sicurezza del proprio luogo di lavoro perché, una volta tanto, a qualcosa è servito!
Gli interventi da parte della ASL e dei Vigili del Fuoco hanno fatto si che decenni di immobilismo lasciassero spazio alla necessità di porre un rimedio ad una situazione assurda.
Ricordiamo che sul lavoratore pende un procedimento disciplinare…
A seguito degli interventi di Asl e VVFF, la porta di emergenza è stata subito aperta, sono bastate meno di due settimane per approvare il progetto e fare i lavori, chissà cosa ha impedito di farlo un mese, una anno, dieci anni fa!
Suppellettili, scrivanie, scatole, persino una pianta sono stati rimossi dalle vie di fuga, ma non potevamo pensarci prima?
Sono state installate le luci di emergenza, a breve l’unica uscita esistente fino a pochi giorni fa sarà (finalmente) girata verso l’esterno e dotata di maniglia antipanico.
Che la perspicacia non sia di casa nella Amministrazione del mobile è ormai evidente, ma c’era bisogno di Vigili del Fuoco e Asl o sarebbe bastato buon senso e rispetto delle normative di sicurezza senza far esporre un lavoratore?
Soprattutto ci chiediamo se le responsabilità di chi non ha realizzato gli interventi saranno appurate e perseguite. I due candidati a sindaco perché non prendono posizione?.
Restano irrisolti ancora moltii problemi .
L’impianto elettrico è a norma? E’ normale che i contro soffitti siano abitati da animali di varie specie? E che dire poi delle fuoriuscite di acque nere dai bagni; di servizi igienici, spogliatoi ed alcune postazioni lavoro senza finestre?
Una situazione lavorativa che siamo certi riguardi anche altri enti e non solo il comune di Cascina
Ci stupisce quindi leggere (stampa del 14.02) che la “nuova vita” offerta al palazzo Bulleri non abbia accolto l’Unione Inquilini perché l’immobile non può accogliere il front office!
L’associazione è stata esclusa perché in quell’edificio “non è ammissibile” la presenza di pubblico!
Forse la situazione era diversa alcuni mesi fa, quando lo stesso edificio era sede dei servizi sociali che per altro ha una utenza numerosa e spesso con disabilità?
Come si è potuto ignorare il front office che affolla ed affollava in alcuni periodi (ruoli, rinnovi permessi etc.) la sede della Polizia Municipale ???
Viene da domandarsi se era o è ancora oggi l’edificio di viale Comaschi sede dell’anagrafe, del settore sociale e del settore scuola, un luogo ove risulti “ammissibile” la presenza di pubblico ???
E l’immobile ha una idonea compartimentazione delle strutture edilizie, scale antincendio valide, l’aerazione delle strutture, le dovute distanze di sicurezza o il certificato di protezione incendi?
L’Amministrazione di Cascina, viste le recenti esperienze, sembra purtroppo sottovalutare i rischi connessi ai luoghi pubblici privi dei requisiti di sicurezza, prima di concedere spazi bisogna prima appurare che siano in regola
I più superficiali potrebbero addirittura pensare che faccia distinzione tra chi chiede un proprio spazio, considerato l’impegno (scomodo) della unione inquilini in tema di sfratti.
Noi invece siamo certi che non sia così!
L’amministrazione di Cascina è “trasparente” e solare in tutte le sue scelte, e per questo siamo certi che si adopererà anche per risolvere gli altri problemi rimasti nella sede di viale Comaschi.
Qualcosa si è mosso ma ancora molto purtroppo c’è da fare…..
COBAS PUBBLICO IMPIEGO
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