Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

WHAT IT IS – IS BEAUTIFUL. Storia di giochi e differenze di genere

Postato il 11 Febbraio 2016 | in Italia, Mondo, Scenari Politico-Sociali | da

bimba“What it is is beautiful”, qualunque cosa sia è bella.

Siamo nel 1981.

Un’immagine semplice e uno slogan potente che cozzano contro il sessismo di cui è permeata la società. Una pubblicità liberante: le bambine potevano uscire dal mondo delle cucine e delle bambole da accudire per rimboccarsi le maniche ideando, progettando e realizzando costruzioni frutto della propria creatività e ingegnosità.

Ma procediamo con ordine e cerchiamo di ricostruire per sommi capi quel contesto.

Fino agli anni ’60 la quasi totalità dei libri di lettura, compresi i testi scolastici, prescriveva i ruoli di genere.

Le bambine dovevano non solo rientrare in questo canone ma aspirarvi.

La piccola protagonista di I miei primi pensieri di Alda Fontanelli (1971) chiede alla mamma di spazzare i pavimenti e poi si impegna ad apprendere ciò che costituiva il know-how della giovane:

“Indosso il grembiulino che adopero quando lavoro, afferro la scopa e comincio adagio cercando di trascinare lo sporco e la polvere verso la pattumiera. […]

-Mamma, va bene?

-Benissimo!

Io sono contenta e mi sento proprio una donnina di casa”. [pp. 56-57]

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http://www.quandosuonalacampanella.it/b7/

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